Associazione Culturale e Musicale “Aldebaran"
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Biografia
Ha iniziato gli studi con la madre, insegnante di pianoforte, e dai cinque ai quindici anni si è formata con il pianista crotonese Vincenzo Scaramuzza. Ha debuttato in concerto all’età di otto anni, eseguendo il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in do maggiore Op. 15 di Ludwig van Beethoven al Teatro Astral di Buenos Aires e nel 1952 si esibì al Teatro Colón. Trasferitasi in Europa con la famiglia nel 1955, studiò in Svizzera con Friedrich Gulda. Ha seguito inoltre i corsi di perfezionamento di Arturo Benedetti Michelangeli ad Arezzo e Moncalieri, nel 1960, con il quale in realtà fece solo quattro ore di lezione. Benedetti Michelangeli sosteneva di averle insegnato “la musica del silenzio”.
Nel 1957, a soli 16 anni e nel giro di poche settimane, vinse due importanti premi – il concorso Ferruccio Busoni di Bolzano e il concorso pianistico di Ginevra – dai quali la sua carriera di pianista ha ricevuto una spinta importante.
Le sue prime registrazioni discografiche di alcuni capolavori quali la Toccata op. 11 di Sergej Prokofiev e la sesta Rapsodia ungherese di Franz Liszt, effettuate dal vivo nel 1957 a Bolzano e a Ginevra, rimangono pietre miliari per queste opere.
Una tappa fondamentale nella carriera artistica della Argerich è la conquista del primo premio al concorso Chopin, nel 1965 a Varsavia. Nello stesso anno la pianista registrò lavori di Fryderyk Chopin, Johannes Brahms, Maurice Ravel, Prokofiev e Liszt. Pochi anni dopo incise la Sonata n. 3 op. 58 e la Polacca op. 53 di Chopin.
In possesso di una tecnica straordinaria e mossa al confronto con Vladimir Horowitz, eccelle soprattutto nell’esecuzione delle ottave, a velocità portentosa, nel controllo delle dinamiche, nella fluidità dell’articolazione e delle note ribattute.
Fin dai primi anni della sua carriera ha anche accompagnato altri strumentisti, in sonate o musica da camera. È particolarmente famosa per le incisioni dei capolavori del XX secolo di compositori quali Sergej Rachmaninov, Olivier Messiaen, Sergej Prokofiev e Maurice Ravel; memorabili le sue esecuzioni del terzo concerto per pianoforte di Rachmaninov, del primo di Čajkovskij, del Concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore di Ravel e del Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore op. 26 di Prokofieff.
Al Teatro alla Scala di Milano nel 1959 esegue il Concerto per pianoforte e orchestra n. 20 di Mozart, nel 1978 il Concerto n. 1 in mi minore, op. 11 di Fryderyk Chopin diretta da Zubin Mehta, nel 1979 4 Sonate di Beethoven con Salvatore Accardo, nel 1981 due concerti con Mischa Maisky, nel 1991 tre Sonate di Beethoven con Maisky e nel 1994 il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 (Beethoven) con la Deutsches Symphonie Orchester Berlin diretta da Vladimir Ashkenazy.
Nel 1973 esegue il Concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore di Ravel diretta da Georges Prêtre al Teatro Grande (Brescia), alla Chiesa degli Eremitani di Padova, al Teatro Comunale (Treviso) e al Teatro La Fenice.
Si è sposata tre volte: con Robert Chen, Charles Dutoit (1969-1973), e Stephen Kovacevich. Da ciascuna unione è nata una figlia: Lyda Chen, Anne Catherine (Annie) Dutoit e Stéphanie Argerich.
Il Progetto Martha Argerich
La Argerich è stata instancabile nel promuovere la formazione di giovani pianisti (si ricordino, tra gli altri, Alessandro Mazzamuto, Gabriele Baldocci, Mauricio Vallina, Sergio Tiempo, Polina Leschenko), per mezzo dei suoi festival annuali a Lugano (Progetto Martha Argerich): “una settimana di ininterrotto bagno di musica per esecutori e pubblico, lasciando carta bianca a una concertista fra le più grandi del nostro tempo. Con un modo di suonare molto particolare, pieno di intuizioni e soluzioni ogni volta originali, che fanno parlare del suo pianismo come di qualcosa di adolescenziale.”, Beppu (Giappone) e Buenos Aires, e di compositori emergenti (Giovanni Sollima, Roberto Carnevale, George Benjamin).